Wednesday 20 April 2016

L'aria di Piero della Francesca


Che ruolo ha l'aria nell'opera di Piero della Francesca?

In questo articolo, l'aria verrà considerata come un elemento che si manifesta sotto molteplici aspetti, ma, siccome essa agisce da tramite per la luce e al medesimo tempo, riempie lo spazio, diventa problematico distinguirne le varie sfaccettature. Così come lo spazio viene definito o si manifesta attraverso le cose materiali che lo circondano o lo limitano o ci s'infilano (ad esempio edifici, montagne, strade, un corpo posto davanti o dietro ad un altro, ecc), l'aria è definita dall'ora del giorno o della notte, dalla limpidezza o meno della luce e, per quanto riguarda la pittura, dall'uso fatto dall'artista dei suoi colori. È infatti cosa ovvia che il pittore si serva dei colori per rappresentare anche 'le cose' a cui manca un corpo, anche se fu detto all'epoca che il compito dei pittori fosse quello di rappresentare le cose visibili!

In pittura, l'elemento 'aria' è percepibile per mezzo dell'esistenza di altri elementi che hanno corpo, e sono più o meno solide, tranne, però, la luce. La luce, incorporea, 'occupa' l'aria, che, a sua volta, trasmette la luce1. Da un certo punto di vista allora, l'aria 'esiste' in un'immagine, finché esistano 'cose' (illuminate, cioè visibili a noi, grazie alla luce), e ci accorgiamo di questo elemento 'pittorico', in base all'esistere, all'essere presente delle cose che la occupano. Lo spazio può essere definito allo stesso modo dell'aria e quindi possiamo dirci di fronte ad un intreccio di diversi elementi pittorici difficilmente distillati l'uno dall'altro. 

   

Piero della Francesca.  Il Battesimo di Cristo 
(?)1448-52  National Gallery, Londra 

In questo intreccio di elementi vari, consideriamo anche il paesaggio, elemento di grande rilievo nelle opere di Piero della Francesca, anche se, come di solito all'epoca, funzioni da sfondo a diverse figure. Analizziamo ora il celebre Battesimo di Londra, realizzato da Piero tra il 1448 e il 1452. In questa stupenda pala d'altare, la quale all'epoca ricopriva il ruolo della parte centrale di un polittico2, è rappresentato in primo piano il battesimo di Cristo. Gesù è affiancato a destra da suo cugino, Giovanni il Battista, e a sinistra da tre angeli. In secondo piano, vediamo altre figure e, dietro di loro, ecco lo sfondo paesaggistico che, però, inizia dal primo piano con il fiume3. Questo fiume nel suo serpeggiare, ci conduce oltre i personaggi principali, verso quelli secondari, e finalmente, in piena campagna dove c'è, molto distante, una città (Sansepolcro?). In quest'opera, il paesaggio comincia in primo piano non solo col fiume ma anche, con un albero. Questo importante elemento funziona come una colonna che separa gli angeli dal centro del avvenimento. Il suo tronco, con la sua ciocca di foglie, costruisce una sorta di cornice naturale che sovrasta, isola e contemporaneamente 'protegge' la figura del Cristo, fabricando così un'arco con la forma colonnare del corpo di Giovanni Battista.


Cominciando da sinistra e fino a San Giovanni, possiamo notare che le figure verticali formano una sorta di fregio con andamento orizzontale e per questo appartengono ad uno schieramento, una disposizione di figure molto antico. Il fiume, però, in quanto elemento curvilineo, ha una 'vita' diversa, il cui movimento non si limita al primo piano (il palcoscenico) ma penetra l'immagine e, mentre comincia e s'interseca con 'il fregio', rimane, nondimeno, indipendente da esso. E siccome le colline o montagne, come lo stesso fiume, sono elementi sinuosi più o meno orizzontali, si contrappongono ai verticali piuttosto rigidi degli attori viventi (a parte, chiaro, il colombo sospeso sopra Cristo).



La parte centrale del Battesimo

E' quindi evidente che la natura, inteso come il paesaggio, recita un ruolo di spicco. Il paesaggio ci conduce, adoperando il fiume come guida, dal soggetto di quest'immagine, cioè il Battesimo, dentro al mondo contadino del pittore, ovvero la campagna il cui perno è Sansepolcro. Poiché il Maestro ha utilizzato molto il bianco nel primo piano (in primis, il tronco dell'albero, l'angelo centrale, il corpo dello stesso Cristo4, nonché quello del neofito dietro San Giovanni, a destra), il paesaggio collinoso esercita anche una funzione formale: esso appare scuro e quindi fa da contrasto per le figure poste in primo piano. 



 Piero della Francesca.  La Battaglia di Ponte Milvio, particolare, affresco  (?)1452-55
San Francesco, Arezzo. La veduta in prospettiva del paesaggio retrostante la battaglia.

Lo spazio trasparente si dilata dal primo piano della Battaglia di Ponte Milvio, in uno iato nel fregio dei cavalli di Costantino e quelli di Massenzio. Questa apertura ci introduce nel paesaggio, dove si trovano delle case sulle rive del quasi vitreo fiume: un fiume che serpeggia nella tranquilla pianura, lontana da quella battaglia che si appresta a cambiare la storia. Il motore di quella limpidezza è un'aria mite, pacata, tersa che distingue e riempie quell'intervallo fra cavalli, e inoltre ci ricorda che, malgrado la battaglia e nonostante la storia, la natura perdurerà.



 Piero della Francesca.  La Resurrezione 
(?) 1455-60 affresco, Sansepolcro

Guardiamo ora alla Resurrezione a Sansepolcro, in cui è stato notato dai diversi studiosi come i due lati dell'opera alle spalle del Cristo Risorto siano differenti. Infatti, alla nostra sinistra, gli alberi sono privi di foglie, mentre, quelli dall'altra parte sono rigogliosi. Questo divario indica il cambiamento nel mondo prima e dopo di quell'avvenimento. E' opportuno notare che, se questo magistrale affresco fosse allo stato di conservazione degli affreschi ad Arezzo, a nostro avviso sarebbe possibile vedere molto di più e meglio di quanto non sia possibile oggigiorno. I colori candidi e lucenti di una volta (prendiamo quelli attuali di Arezzo come riscontro) ci farebbero sentire in un luogo molto più ampio, creando quindi uno spazio arioso 'dentro' all'immagine, dando così una vista ancora più profonda.




 Piero della Francesca.  La Madonna di Senigallia
olio e tempera su tavola, c 1470  Urbino


Osservando in fine la Madonna di Senigallia, troveremo che tanto lo spazio quanto la luce contribuiscono a rappresentare e a chiarificare le posizioni dei personaggi e degli oggetti. E come potremmo definire lo spazio se non come una 'zona d'aria'? La dimensione 'aria' che intercorre tra la Madonna, gli angeli e le pareti, non ha niente di tangibile nè di afferrabile. Però, nella realtà del quadro, cioè nell'illusione creata dal pittore, l'aria è un elemento attivo: sebbene in tante immagini l'aria sia sottintesa, nella  Madonna di Senigallia Piero della Francesca ribadisce il fatto che l'aria faccia parte del mondo dipinto, in quanto lui fa brillare il pulviscolo, colpendolo con la luce.5  Senza l'aria, però, in che cosa giace il pulviscolo?



1 Piero, però, ha dato corpo alla luce nel far scintillare la polvere galleggiante nell'aria nello sfondo della Madonna di Senigallia.

2 Il polittico, completato da Matteo di Giovanni, fu commissionato a Piero della Francesca per la chiesa di San Giovanni in Val d'Afra a Borgo (Sansepolcro nell'odierna Toscana). Il Battesimo è l'unica parte portata a compimento da Piero; esso fu venduto nel 1857 e, dopo varie peripezie, giunse alla National Gallery di Londra. La datazione dell'opera rimane tutt'ora incerta tra il1440 e il1465.

3 Nel suo Battesimo di Cristo sulla porta sud del Battistero di Firenze, anche Andrea Pisano ha messo il fiume in primo piano. Da notare, però, il diverso modo di Piero nel rappresentare il fiume e, cioè in prospettiva 'naturale'; quello del Pisano, come tanti prima del Rinascimento, è soprattutto un simbolo nel rito del battesimo. E' chiaro che si tratti di principi e scopi diversi, comunque Piero della Francesca, con questo elemento, ci riporta alla realtà.

4 Il corpo del Cristo nel Battesimo di Piero della Francesca, il cui modellato si rifa ai modelli classici, è un corpo robusto ma, al tempo stesso, elegante, e in questo rientra in un filone che egli condivide con Nicola e Andrea Pisano (ad esempio, il Daniel del pulpito del Battistero di Pisa). La testa del Cristo, però, non risponde a questi canoni, essendo una testa tipica dello stile di Piero.

5 'Anche l'aria è fondamento, è pietra di sostegno ..... ' così ha cantato Rafael Alberti in una sua poesia intitolata "A la Pintura"; si veda p27 del catalogo a cura di Gabriele Barucca della mostra tenutasi a Senigallia: 'La luce e il mistero, La Madonna di Senigallia nella sua città', 2011. Ed. il lavoro editoriale, Comune di Senigallia.

Ringrazio Beatrice e Angela per avermi corretto la grammatica, la sintassi e quant'altro. Gli errori che rimangono sono i miei.