Sunday 13 March 2016

Qualche commento a proposito della Pala Montefeltro di Piero della Francesca





 È da tempo che mi sentivo quasi in obbligo di fare qualche commento a proposito della Pala Montefeltro o di Brera, che dir si voglia (e che si trova appunto alla Pinacoteca di Brera), e questo perchè spesso viene detto che l'uovo che pende dalla conchiglia nell'abside dipinta da Piero della Francesca come sfondo della 'sacra conversazione', giace 'sopra' la testa della Madonna, la quale fra l'altro sta pressoché in primo piano. 

Dunque, osservandola attentamente questa bellissima pala, vista o intesa come una superficie piatta, vedremo che il famoso uovo - di struzzo o di altro uccello che sia - appare infatti appeso sopra (la testa di) la Madonna, mentre invece intesa come immagine coerente, cioè partecipando noi all'immagine dello spazio costruito dal pittore, si veda che l'uovo sta anzi qualche metro dietro non solo ai sacri personaggi, i santi - stando come sono in due gruppi di tre a destra e a sinistra della Virgine - ma anche agli angeli che, difatti, stanno ancora qualche passo in dietro a loro1; per di più, gli angeli sono leggermente rialzati, a causa del livello del pavimento sul quale son posti, mentre i santi stanno in piedi (e il duca Federico inginocchiato) su di un pavimento più basso. Gli angeli appaiono già più piccoli rispetto ai protagonisti in primo piano e quindi, l'esser rialzati vuol dire che sono veramente distaccati dal gruppo principale. Cosa significa?

Significa che in realtà, l'uovo solo in apparenza sta sopra la Madonna: la Madonna assieme ai santi vari e, dietro a loro gli angeli, stanno tutti di qua dal transetto di una chiesa fittizia; poi, andando più in là, sviluppatasi il coro, si apre l'abside sopraddetta, uno spazio parzialmente illuminato, e in specie la conchiglia dalla cui parte più aggettante pende l'uovo. La conchiglia sporge una certa distanza, indeterminata, attraverso un arco interiore diciamo, portando con sé la catena da cui pende quel simbolo della Madonna, cioè dell'Immacolata Concezione2Dalla conchiglia si forma una volta a botte che, attraversando un'altra distanza indeterminata verso il primo piano del quadro, giunge al transetto dove si trova quella gente intorno alla Madonna. L'uovo, ormai è chiaro, non può stare proprio 'sopra' la Madonna, la logica dello spazio non lo permette.


Piero della Francesca
La Pala Montefeltro (o di Brera
1469 - 1474  Pinacoteca di Brera, Milano

Infatti, la volta ci rammenta assai quella anche finta del Bramante, dipinta sul muro di Santa Maria presso San Satiro, a Milano fra, per quanto sappiamo, il 1482 ed il 1486. In quel caso, la profondità fittizia dovesse assomigliare per chi guarda, a più di nove metri di profondità reale; l'illusionistico coro ha tre archi su entrambi i lati; invece, i muri laterali  del coro nel dipinto di Piero hanno dei rivestimenti a pannelli, come li ha la stessa abside.

                                     
Veduta dalla navata verso l'illusionistico coro di Bramante
Chiesa di Sta. Maria presso San Satiro, Milano.


Ma quanto profondo è il coro nel dipinto di Piero? A giudicare dall'altezza delle pareti dietro il gruppo di persone - con il duca di Montefeltro in primo piano - cioè, le pareti del transetto, pare che si tratti di una distanza notevole. Ciononostante, sembra che il sommo pittore ci inganni nel senso che, oramai è luogo comune che l'uovo sia appeso sopra la Madonna: invece non lo è. Come speriamo di aver mostrato, non è possibile che lo sia. Comunque, l'uovo ha, dal punto di vista di un pittore, un'altra funzione ancora.

Funziona quell'uovo come elemento chiarificatore per quanto riguarda lo spazio occupato o creato dall'abside: cioè aggiunge un qualcosa che, diciamo 'vola' in quello spazio arioso e quindi aiuta psicologicamente l'osservatore a comprendere non solo lo spazio abbracciato per così dire dall'abside, ma anche l'intervallo (di spazio) fra l'abside e - percorrendo il coro - le spalle dei compagni della Madonna! Quindi, l'uovo pende sì, ma non proprio 'sopra' la Madonna anche se il significato (comunque sia) rimane lo stesso. In un certo senso, come già detto, Piero sta giocando con lo spazio e ci inganna con quest'uovo.

Ma come mai 'chiarire' lo spazio? Il motivo è da ricercarsi nel profondo interesse di Piero della Francesca per l'architettura, e soprattutto e quasi esclusivamente per quella (architettura) di stampo classico. Sta di fatto che la metà della Pala Montefeltro è occupata da architettura; ma, prima o poi, scompariranno i santi personaggi, e di nuovo, ci sarà la purità, la limpidezza intellettuale (dell'umanesimo rinascimentale) a riempire il campo intero, allora svuotato delle credenze immisurabili 3 e 4.



1 L'intervallo di spazio fra i personaggi dipinti e l'abside è stato notato anche da Keith Christiansen nel catalogo per la mostra Piero della Francesca - Personal Encounters, p 51, tenutosi al Metropolitan Museum of Art, NY, 2014. Lo studioso però non fa cenno della posizione dell'uovo.

2 A questo riguardo, come in tanti altri concernenti l'iconografia e la cronologia delle opere, nonchè la biografia di Piero, ci sono diverse interpretazioni.

3 Henri Focillon, nel suo Piero della Francesca (1952) parla di questo aspetto dell'atteggiamento di Piero: indicando le cosiddette prospettive, dice "In esse infatti si specchia in modo astratto, ma completo, il volto intellettuale dell'uomo." E poi, "L'architettura di Piero della Francesca ...... si definisce come un momento di puro equilibrio, lontano da ogni dubbio o eccesso." Entrambe le citazioni si trovano nell'edizione pubblicata nel 2004 da Abscondita, pp 109 e 111.

4 Siccome il cardine dell'architettura è la misura e Piero si occupava proprio di questo soggetto fino in fondo, dunque le credenze, che si basano su diciamo l'ipotesi, stanno della parte proprio opposta alla razionalità del misurare.

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